Parigi può attendere

L’Alboni, conclusa la stagione invernale 1844-45 al Teatro Imperiale di San Pietroburgo, tenne numerosi concerti in vari paesi europei. Nell’agosto del 1846 ricevette la proposta del Maestro Persiani che allora dirigeva il Covent Garden a Londra: un ingaggio di 15.000 franchi per la stagione aprile-giugno 1974 nel Teatro londinese e una tournèe nelle provincie inglesi.

Il compositore Persiani e la moglie, Fanny Tacchinardi, avevano un’ottima opinione di Marietta e si prodigavano affinché debuttasse a Parigi. L’Alboni aveva già ricevuto da Vatel, direttore del Teatro degli Italiani di Parigi, una proposta – 12.000 franchi per una stagione invernale – che l’aveva delusa, per la modestia del compenso, e nella lettera a Persiani dice di essere rimasta “guastata” da questa proposta. Del resto, nel dicembre 1847, Vatel le offrirà un ingaggio mensile di 12.000 franchi.

Nell’autunno 1846 Marietta rientra in Italia e il 15 novembre tiene un concerto benefico nel Teatro Bonci di Cesena inaugurato il 15 agosto dello stesso anno. Nel dicembre 1846 Marietta scrive la lettera qui pubblicata e debutta il 9 ottobre 1847 al Teatro dell’Opera di Parigi con un cachet di 3.000 franchi a serata. Non aveva ancora compiuto 21 anni, e questo la dice lunga sul suo carattere e sulla consapevolezza di essere una “Star” di statura internazionale.
Non si trattiene, tuttavia, dal raccomandare un suonatore di Corno suo amico al Maestro Persiani.

Marietta Alboni scrive: 

“Stimatissimo Sig.or Maestro,

le due lettere che lei dice di vermi scritte non le ricevetti perciò la prego di non essere in collera per il mio silenzio.
Sono felice che lei e la sua Sig.ra vogliano interessarsi indi farmi conoscere Parigi ma certamente non potrà essere col mezzo del Teatro Italiano qualora il Sig. Vatel non vuole dare che 12 mila franchi.
Devo confessare che sono stata guastata dagli altri pubblici mentre io calcolo il guadagno della stessa somma dove io voglio in meno di 3 mesi.
È ben vero che mi manca il nome di Parigi, ma pascienza, non posso servirla mandandole il mio ritratto stante che non è affatto somigliante. Mi prendo la libertà di pregarlo, se al caso avesse bisogno, un suonatore di Corno per l’orchestra di Londra di voler avere in considerazione Giovanni Rolli ex Primo Corno dell’ex Casino Paganini in Parigi, ora domiciliato in Verona, se lei potesse scritturarlo io gli sarei molto riconoscente.
Le faccio tanti complimenti a lei come alla Si.a Fanny e ho l’onore di dirmi.”

Venezia 10 ottobre 1846

 

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